Consigli pratici per un buon equilibrio mente-corpo

Archivio per la categoria ‘intestino e flora batterica’

Il topinambur

Il topinambur, come il carciofo e la cicoria, è una fonte abbondante di inulina, una fibra solubile in grado di riequilibrare la flora batterica intestinale: l’inulina nutre e stimola la crescita della flora batterica simbionte (la flora batterica “buona”) dell’intestino.

Il topinambur è un rimedio naturale utilissimo per i diabetici e per tutti coloro che desiderano abbassare la glicemia (grazie sempre all’inulina che svolge una ruolo di “controllore” dello zucchero ematico).

Il topinambur contiene vitamine del gruppo B (indicate negli stati di debilitazione generale e stress psicofisici intensi, provitamina A e minerali e oligoelementi di fondamentale importanza come il ferro ed il potassio, Arginino( un aminoacido immunostimolatore, che aiuta le ferite a rimarginarsi e contribuisce alla rigenerazione del tessuto del fegato) e Colina, che protegge le cellule contro i danni da ossidazione.

Il topinambur è dotato di notevoli proprietà:

–         abbassa la glicemia e controlla il diabete;

–         aiuta a dimagrire e contrasta la ritenzione idrica;

–         riequilibra la flora intestinale;

–         è indicato in caso di: stitichezza, cattiva digestione e in genere in tutti i disturbi del tratto gastrointestinale (i topinambur e la farina di topinambur sono ottimi promotori della crescita del bifido batterio nel tratto intestinale);

–         aiuta a recuperare le energie;

–         stimola e rafforza il nostro sistema immunitario (dato che l’inulina rafforza il cosiddetto “sistema del complemento”, per l’appunto un componente del sistema immunitario).

Il tarassaco

Il nome tarassaco viene dal greco taraxon (disturbo) e akos (rimedio), e segnala la capacità del tarassaco di guarire molti disturbi. Conosciuto anche con i nomi di ”dente di leone”, “piscialetto”, “soffione”, il tarassaco è una pianta usata fin dall’antichità per curare febbre, problemi agli occhi e al fegato, acidità di stomaco, diarrea, acne e foruncoli, disturbi digestivi e appendicite.

Il tarassaco è particolarmente ricco di vitamine ( C e provitamina A) e minerali (in particolare potassio e calcio), colina, inulina, pectina, carotenoidi e sostanze amare.

Proprietà terapeutiche:

–         drenante e diuretico;

–         aumenta il flusso di bile, migliorando patologie come la congestione epatica, l’infiammazione dei dotti biliari, i calcoli biliari e l’itterizia. Il tarassaco aumenta il flusso di bile grazie ad una duplice azione: un’azione diretta sul fegato, che provoca un aumento del flusso della bile e dell’afflusso alla cistifellea (azione coleretica); e un effetto diretto sulla cistifellea, che provoca la contrazione e l’espulsione della bile immagazzinata (azione colagoga);

–         ha un’azione decongestionante e disintossicante a livello epatico;

–         è di grande aiuto nei casi di obesità (ha un’azione ipoglicemica);

–         promuove l’eliminazione biliare del colesterolo in eccesso e ne riduce l’assorbimento grazie alla ricchezza in fitosteroli e fibre solubili;

–         dato che è ricchissimo di inulina, una fibra solubile con effetti prebiotici, migliora la funzionalità intestinale (l’inulina fornisce nutrimento ai batteri benefici dell’intestino, in particolar modo stimola la crescita dei bifido batteri);

–         abbassa la pressione arteriosa.

Ricordiamo che il tarassaco aumenta anche l’acidità gastrica.

Il porro

Il porro (Allium porrum) è una pianta della famiglia delle Alliaceae, come l’aglio, la cipolla e lo scalogno. Tutte queste piante contengono una sostanza molto importante per il nostro organismo, il solfuro di allile. Questa sostanza è dotata di diverse proprietà: ha innanzitutto un effetto antitumorale, in quanto “blocca” gli agenti cancerogeni. Insieme ai flavonoidi esplica un’azione antiossidante benefica per la circolazione sanguigna e per la prevenzione di cardiopatie. Il porro si è dimostrato utile anche nel prevenire i problemi di artrosi, ottimo alimento, quindi, per le persone anziane. Il porro è un ortaggio ricchissimo di acqua (più del 90%), contiene pochissime calorie, ed è, quindi, indicato in caso di diete ipocaloriche. Rappresenta un’ottima fonte di acido folico, vitamina C, betacarotene e fibre; contiene molti minerali preziosi come il ferro, il sodio, lo zolfo, il magnesio, il silicio, il manganese, il potassio ed il calcio.

Al porro vengono attribuite innumerevoli proprietà:

–         abbassa il colesterolo ed i trigliceridi;

–         rafforza il nostro sistema immunitario;

–         contrasta la proliferazione di cellule tumorali;

–         ha proprietà toniche, nervine e leggermente lassative;

–         come l’aglio e la cipolla, svolge un’azione antisettica e antibatterica;

–         è un ottimo diuretico e depurativo.

Il porro è indicato in caso di anemie, artrite, affezioni urinarie, emorroidi, reumatismi, gotta, stipsi e obesità. Questa pianta è una grande amica del nostro intestino: grazie al suo contenuto di fibre, ripulisce il nostro intestino e ne favorisce la peristalsi.

Il prezzemolo

Sicuramente tutti conoscono il prezzemolo come erba aromatica capace di esaltare  cibi (in particolar modo il pesce), ma no tutti sanno che è anche uno dei più potenti alimenti antitumorali.

Pare che il prezzemolo fosse noto già nell’antichità e che i Greci lo utilizzassero non come aroma, ma come decorazione per tombe, aiuole e principalmente per i suoi poteri terapeutici : un vero toccasana, sembra, contro i disturbi dei reni, della vescica e contro il mal di denti.

Ricchissimo di vitamine e sali minerali, il prezzemolo contiene dosi elevate di betacarotene, il precursore della vitamina A, di vitamina C, di acido folico, di vitamina B2 e B3 e di vitamina E. Per quel che riguarda i minerali, è molto ricco di ferro, in quantità pari a quella degli spinaci, e contiene anche potassio, magnesio, calcio, zinco e fosforo in buona quantità.

Nel prezzemolo troviamo polifenoli in grande quantità, in particolar modo le cumarine, che hanno un’azione antiossidante e inibiscono, quindi, la proliferazione di cellule tumorali.

Il prezzemolo va consumato fresco, non solo per preservare le vitamine che contiene, ma perché, se cucinato, può risultare tossico per il nostro organismo. Il prezzemolo è un buon diuretico e regolatore della pressione. In più il prezzemolo, usato in cucina e nell’ alimentazione quotidiana come erba aromatica, ha anche la proprietà di stimolare il metaboli­smo e fluidificare il sangue. Il prezzemolo fa quindi bene alla linea e al cuore.

Il prezzemolo è indicato in caso di:

–         anemia

–         stanchezza o spossatezza cronica

–         reumatismi o gotta

–         carenze vitaminiche (è un ottimo rimineralizzante)

–         ritenzione idrica

–         problemi intestinali (per regolarizzare la digestione ed il transito intestinale, in caso di flatulenza e fermentazioni)

–         infezioni dell’apparato urinario

–         mestruazioni irregolari e dolorose (è un ottimo emmenagogo)

–         tosse

Per uso esterno il prezzemolo viene utilizzato contro le punture d’insetto, in caso di mal di denti, di problemi di alitosi.

Deve essere usato con cautela nelle donne incinte, in quanto potrebbe favorire un eventuale aborto (in passato, infatti, veniva usato in grande quantità proprio per aiutare le donne incinte ad abortire).

Le banane

La banana è un alimento energetico e nutriente che apporta numerosi vantaggi alla nostra salute. Questo frutto è ricco di zuccheri e di fibre, contiene provitamina A, vitamine del complesso B (B1, B2, B6 e PP), vitamina C e tracce di vitamina E. Per quel che riguarda gli oligoelementi, contiene un buon quantitativo di potassio, ferro, calcio, rame e fosforo. Per questo motivo la banana ha proprietà rimineralizzanti e antianemiche (favorisce la rigenerazione dei globuli rossi).

Ricordiamo che il consumo di potassio attraverso la dieta, associato ad una riduzione di sodio, ha l’effetto di contrastare l’ipertensione e di bloccare i radicali liberi, proteggendo così il cuore. La banana è un alimento indicato per le persone anziane: la carenza di potassio, infatti, può provocare depressione e confusione mentale. Molto preziose anche per gli sportivi per il loro contenuto, oltre che di potassio, di acqua.

Le banane sono un alimento molto energetico e calorico, quindi, è buona cosa non abusarne in caso di iperglicemia o di diabete.

La banana contiene dei fitonutrienti che regolano la flora batterica intestinale ed è utile in caso di ulcera gastrica dato che è in grado di neutralizzare l’acidità creata dai succhi gastrici, stimolando la produzione di muco e, così facendo, di facilitare la cicatrizzazione delle ferite provocate dall’ulcera.

Le banane che mangiano sono tutte di importazione, ma è sempre più facile trovare banane da agricoltura biologica e anche dal commercio equo e solidale, prodotte da piccole cooperative che usano tecniche agricole molto semplici.

Ricordiamo che le banane per essere digerite devono essere consumate mature: se necessario, lasciatele fuori dal frigo per accelerare la maturazione.

Le carote

Le carote sono ricchissime di betacarotene, il precursore della vitamina A, e contengono molte altre vitamine (B1, B2, C, E), zuccheri direttamente assimilabili, sali minerali in grande quantità (calcio, magnesio, potassio e ferro), e sono una buona fonte di fibre (pectina, lignina e cellulosa). Le carote hanno delle ottime proprietà antiossidanti, svolgono un azione protettiva nei confronti delle arterie e fortificano il sistema immunitario.

La ricchezza di minerali, conferisce alla carota la proprietà di contrastare gli effetti acidificanti di carne, pesce e degli alimenti ricchi di amido.
La buona quantità di fibre, invece, la rende un ottimo rimedio per migliorare il transito intestinale. Paradossalmente, la zuppa di carote (carote cotte), è anche un ottimo rimedio contro la diarrea. Il nucleo della carota ha un forte potere di ritenzione idrica e aiuta a migliorare la consistenza delle feci.
Il consumo regolare di carote è il miglior modo per assumere Provitamina A (precursore della Vitamina A).

Le carote aiutano a ridurre il colesterolo nel sangue. Le pectine contenute nelle carote sarebbero in grado di facilitare l’eliminazione dei sali biliari e degli acidi grassi.

Le carote sono molto indicate in caso di problemi alla vista, in caso di cataratta, in caso di invecchiamento (in particolare della pelle: riduce le rughe, migliora la densità della pelle, rallenta la degradazione di collagene ed elastina, accelerando il ricambio cellulare).

Il succo di carota aumenta le difese dell’organismo e la sua resistenza alle malattie infettive, ha virtù diuretiche e disintosiccanti e aiuta a equilibrare la flora intestinale, dopo l’assunzione prolungata di antibiotici o farmaci. Dunque si rileva un toccasana nella dieta di bambini e anziani e convalescenti. Inoltre è un buon rimineralizzante.

Cura e previene le malattie della pelle, come eczemi e acne, favorisce la corretta crescita e la riparazione dei tessuti e delle ossa, protegge le mucose di bocca, naso, gola e polmoni. Oltre gli effetti anti età rinforza la vista di chi trascorre lunghe ore davanti al computer e alla tv. Le carote tonificano il fegato e ne rigenerano le cellule, ottime in caso di congestione epatica, cirrosi, coliche.

Studi recenti dimostrano che cibi ricchi di betacarotene diminuiscono persino rischi di tumore ai polmoni (soprattutto nei fumatori, che bruciano più rapidamente la vitamina A) e della cavità orale.

L’astragalo

 

L’astragalo (nome cinese huangqi) è una pianta usata per curare il raffreddore ed influenza. Contiene delle tossine che, però, si trovano soltanto nella parte della pianta che fuoriesce dal terreno, mai nelle radici, ed è proprio dalla radice che viene estratta la sostanza medicinale. Questa pianta è originaria della Cina settentrionale e della Mongolia.   I medici tradizionali cinesi considerano l’astragalo un vero e proprio tonico che conferisce forza alle persone debilitate, aumenta la resistenza alle malattie in generale, ristabilisce le funzioni immunitarie del corpo e aumenta l’attività dei globuli bianchi, nonché la produzione di anticorpi.

La radice di Astragalo ha numerose altre attività oltre a quella immunostimolante: ha effetto cardiotonico, epatoprotettivo, antibatterico, adattogeno e antinfiammatorio. Inoltre è in grado di aumentare la funzionalità adreno-corticalica e quindi di innalzare la soglia della resistenza ai fattori di stress.

Indicato in caso di malattie infettive croniche, come ad esempio la bronchite o la sinusite.

 

 

Ferro

Il ferro è, per noi, un minerale indispensabile quanto il magnesio per le piante. Esso è la base dell’emoglobina, il pigmento rosso che trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Senza ferro, niente emoglobina: si instaura una sofferenza dei tessuti che si manifesta con calo della vitalità, grande stanchezza, indebolimento della muscolatura, alterazione di tutte le strutture epiteliali, atrofia delle mucose dello stomaco e della lingua con sensazione di bruciore, inappetenza e diarree, pelle secca e screpolata, formazione di screpolature agli angoli della bocca, nervosismo e difficoltà di concentrazione, unghie fragili, imbiancamento precoce dei capelli che diventano anch’essi fragili. Finché manca il ferro l’appetito lascia a desiderare, la resistenza alle infezioni è scarsa e le infezioni stesse sono accompagnate da febbre molto alta.

Il ferro alimentare viene assorbito nel duodeno e nella prima parte del digiuno. L’assorbimento del ferro è favorito dalla presenza di vitamina C, di cobalto, di acido succinico e di sorbitolo.

Per aumentare l’apporto di ferro alimentare, è necessario ridurre il consumo di grassi, di farine bianche, e di zucchero raffinato, che sono molto poveri di ferro e ne ostacolano l’assimilazione.

Consumando due rossi d’uovo crudi al giorno, amalgamati negli alimenti si può far risalire notevolmente il tasso di ferro sierico.

Fra gli alimenti, il ferro è contenuto abbondantemente nei cereali integrali, nelle carote, nelle ciliegie, negli asparagi, nel prezzemolo, negli spinaci, nei cavoli, nelle patate, nella carne, nelle uova.

Per un buon assorbimento del ferro alimentare bisogna che il pancreas sia sano: il succo pancreatico contiene, infatti, un fattore che inibisce l’assorbimento, ed una funzionalità pancreatica insufficiente può provocare un anormale sovraccarico di ferro. E se una deficienza di ferro è assai dannosa, anche un eccesso di ferro è nocivo.

L’importante nutrizionale del ferro consiste nel fatto che questo metallo svolge una funzione centrale nel metabolismo energetico di tutte le cellule. L’energia necessaria ai tessuti viene fornita dall’ossidazione delle sostanze alimentari; affinché tale ossidazione possa avvenire, l’ossigeno deve prima essere trasportato dai polmoni ai tessuti grazie all’emoglobina; una volta giunto a livello dei tessuti, esso può essere usato solo grazie all’attività di enzimi che contengono ferro.

Il ferro non è l’unico oligoelemento la cui insufficienza provoca anemia; per permettere la normale sintesi dell’emoglobina è indispensabile anche la presenza di tracce di rame e, affinché nel midollo osseo nascano i globuli rossi portatori dell’emoglobina, nell’alimentazione deve essere presente il cobalto.

La vitamina K

Le vitamine K sono state definite antiemorragiche perché in loro assenza il fegato cessa di produrre sia la protrombina sia altri fattori responsabili della normale coagulazione del sangue. Iniettando vitamine K si ristabilisce la normale capacità dei coagulazione del sangue e si fa scomparire la tendenza alle emorragie. Dato che favoriscono la sintesi della protrombina, che fa parte del complemento ( un insieme di molecole proteiche del plasma sanguigno che intervengono attivamente nel riconoscimento e nella distruzione di cellule estranee) queste vitamine svolgono un ruolo importante anche per le reazioni immunologiche.

Le vitamine K sono liposolubili e vengono prodotte, per la maggior parte, dai batteri del colon. Tuttavia, ci può essere una difficoltà di assorbimento da parte dell’organismo, per esempio in caso di lesioni della mucosa intestinale, di diarrea o in assenza di bile nell’intestino.

Le vitamine K si trovano nelle verdure fresche (spinaci, cavoli, cavoletti di Bruxelles), nelle patate, nei pomodori, negli oli vegetali, nel fegato. Le vitamine K sono resistenti al calore ma si alterano alla luce.

La vitamina F

Con il nome “vitamine F” si indica un gruppo di acidi grassi polinsaturi, indispensabili alla vita perché l’organismo umano non è in grado si sintetizzarli a partire da altre sostanze, e che per questo sono detti essenziali. Si tratta degli acidi linolenico, omolinolenico, linoleico e arachidonico.

Questi acidi grassi polinsaturi si concentrano nei semi oleosi di girasole, lino, sesamo, cartamo, cotone, papavero, che ne sono eccezionalmente ricchi. L’olio d’oliva li contiene in minima parte.

Gli acidi grassi insaturi vengono utilizzati per scopi strutturali: entrano nella composizione dei tessuti e servono alla costruzione dell’organismo. Svolgono un ruolo di fondamentale importanza per l’organismo poiché è in parte da loro che dipende la possibilità o l’impossibilità che tossine e scorie penetrino all’interno del corpo e ne degradino la struttura. Una carenza di vitamina F determina anche una eccessiva permeabilità delle membrane, un aumento della sete, secchezza e desquamazione eccessive della pelle, una tendenza alle allergie, alle malattie dei vasi, insufficienza epatica e disturbi digestivi.

A partire dalle vitamine F, l’organismo produce le prostaglandine, degli acidi grassi che svolgono svariate funzioni all’interno del nostro corpo. Qualsiasi alterazione della membrana cellulare provoca la liberazione di prostaglandine che hanno un effetto protettivo locale e regolano, secondo la necessità del momento, la penetrazione nelle cellule degli ormoni riversati nella corrente sanguigna dalle ghiandole a secrezione interna (endocrine).

Le prostaglandine contrastano la formazione di trombi (azione anticoagulante) e sono fondamentali in caso di emorragie (azione coagulante). Regolano l’attività della muscolatura liscia e delle ghiandole. Dal momento che queste sostanze attivano la secrezione d’acqua e di elettroliti nell’intestino (di cui stimolano la motilità) la loro liberazione in quantità eccessive può provocare la diarrea.

Sembra che uno dei fattori responsabili dell’ipertensione arteriosa sia la carenza di prostaglandine. Esse sono contenute in grande quantità nello sperma, che contiene 13 tipi diversi di prostaglandine. L’abuso si sostanze grasse associato ad una carenza di vitamine F favorisce lo sviluppo dell’aterosclerosi.