Rame
Il rame interviene nella formazione della clorofilla nelle piante, dell’emoglobina e di altre sostanze porfiriche negli animali, facilitando la penetrazione del magnesio e del ferro nei nuclei porfirici. Come il magnesio e il manganese, il rame è indispensabile all’attività della vitamina C di cui facilita l’ossidazione. La sua presenza è indispensabile per la formazione del tessuto connettivo normale.
Conseguenze di una dieta carente di rame:
a) si manifestano anomalie scheletriche e una maggiore predisposizione alle fratture;
b) La cheratinizzazione della pelle è insufficiente, l’elastina del tessuto connettivo è difettosa e ciò può provocare gravi lesioni a livello cardiaco;
c) diminuisce la sintesi dei fosfolipidi del fegato, ne perturba il metabolismo e provoca anomalie nella struttura dell’elastina e del collagene;
d) riduzione della risposta immunitaria e difficoltà di risposta nei confronti dell’infiammazione (ricordiamo che il rame potenzia da 10 a 20 volte l’azione antinfiammatoria dell’aspirina e, contemporaneamente, protegge la mucosa gastrica dai suoi effetti irritanti);
e) difficoltosa assimilazione del ferro (la cerulo plasmina, una proteina trasportatrice che contiene il 95% del rame in circolo, facilita l’unione del ferro alla transferrina e -di conseguenza- l’uso di questo metallo).
Il principale antagonista del rame è l’argento; in ordine decrescente lo sono anche il calcio, il molibdeno, lo zinco e i solfati.
Scritto
il 30 novembre 2011